Telelavoro transfrontaliero fra Italia e Francia (2025)Nuove regole previdenziali, ricadute fiscali e tutela legale per i lavoratori e le imprese italiane con base in Francia
- Rodolphe Rous
- 3 giu
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 24 giu

1. Perché questo tema riguarda direttamente chi vive e lavora in Francia
Negli ultimi due anni il telelavoro internazionale è passato da soluzione d’emergenza a modalità ordinaria per molte aziende italiane che operano in territorio francese o che impiegano personale residente qui. Dallo sviluppatore milanese trasferitosi a Lione al direttore vendite torinese stabilito a Parigi, la domanda è sempre la stessa: quale legislazione previdenziale e fiscale si applica quando il lavoro “viaggia” fra i due Paesi?
Con l’adesione dell’Italia al Multilateral Framework Agreement (MFA) dal 1° gennaio 2024, dipendenti e datori di lavoro possono scegliere di mantenere l’iscrizione alla sicurezza sociale francese anche se il lavoratore svolge fino al 49,9 % del tempo di lavoro a distanza in Italia o in qualunque altro Stato firmatario, evitando una doppia contribuzione ey.com. Questa deroga però riguarda solo la previdenza; per fisco, diritto del lavoro e rischi di “stabile organizzazione” valgono ancora le norme interne francesi e il trattato bilaterale del 1989.
Il nostro studio – con sede a Lione e presenza processuale in tutta la Francia – assiste quotidianamente italiani che lavorano o investono in Francia: l’articolo illustra in dettaglio i passaggi obbligati, i margini di scelta e le cautele da adottare per restare pienamente conformi alle autorità francesi.
2. Cornice giuridica: MFA, certificato A1 e regolamento 883/2004
L’accordo quadro europeo consente, su istanza congiunta di datore e dipendente, di rilasciare il certificato A1 che mantiene la legislazione previdenziale del Paese del datore (o della sede stabile) quando il telelavoro transfrontaliero non supera il 49,9 % del tempo lavorato totale. La richiesta va presentata:
all’Urssaf se il datore è stabilito in Francia,
all’INPS se il datore è stabilito in Italia.
Per le posizioni avviate fra luglio 2023 e giugno 2024, il MFA prevedeva un termine straordinario al 30 giugno 2024; ora le domande rientrano nel regime ordinario e vanno trasmesse prima dell’inizio del periodo di telelavoro kpmg.com.
Chi sceglie di non utilizzare il MFA rientra nella regola generale del regolamento 883/2004: se il telelavoro effettuato nello Stato di residenza supera il 25 %, la previdenza si trasferisce in quello Stato. L’alternativa MFA quindi riduce notevolmente la soglia di migrazione contributiva, ma richiede una procedura formale e un accordo individuale scritto fra le parti vialtopartners.com.
3. Residenza fiscale e tassazione del reddito
Sul piano tributario, la “deroga MFA” non incide: continuano ad applicarsi l’art. 15 della Convenzione Italia-Francia (1989) e gli art. 4 e 17 del Code général des impôts francese. In sintesi:
Il lavoratore residente fiscalmente in Francia (183 giorni, centro degli interessi vitali) resta imponibile in Francia sul reddito mondiale.
I giorni di lavoro fisicamente svolti in Italia generano reddito imponibile in Italia solamente se il dipendente resta a carico di un datore italiano privo di stabile organizzazione in Francia e se supera 183 giorni complessivi in Italia nell’anno fiscale.
Per evitare doppie imposizioni il contribuente compila la sezione dedicata al credito d’imposta (modulo 2047 + casella 8TK della dichiarazione francese) e riporta in Italia, se dovuto, il credito per imposte estere. Nella pratica, un calcolo puntuale dei giorni lavorati su ciascun territorio e una chiara divisione delle retribuzioni accessorie (bonus, stock-option) sono essenziali per evitare rettifiche in sede di controllo incrociato fra DGFiP e Agenzia delle Entrate.
4. Diritto del lavoro francese: obblighi del datore stabilito in Francia
Quando il datore di lavoro possiede sede o filiale in Francia – situazione comune alle PMI italiane che hanno aperto una SAS o una SARL – l’applicazione del Code du travail è inderogabile, indipendentemente dalla nazionalità del dipendente. Occorre quindi:
Allegare un addendum di telelavoro al contratto, precisando la frazione di tempo svolta in Italia, le fasce orarie di reperibilità e le dotazioni aziendali.
Aggiornare il document unique d’évaluation des risques inserendo la nuova postazione remota.
Garantire il rispetto delle norme francesi su orario massimo (48 h settimanali) e diritto alla disconnessione.
Il datore che non formalizza questi punti rischia una sanzione dell’Ispettorato del lavoro fino a 7 500 € per mancata prevenzione dei rischi psicosociali.
5. Rischio di stabile organizzazione per l’impresa italiana in Francia
Se un’impresa senza sede francese impiega lavoratori residenti a Lione o Parigi in modalità home-office, l’amministrazione fiscale potrebbe qualificare il domicilio del dipendente come “fissa base” avente potere di concludere contratti, realizzando così una stabile organizzazione ai sensi dell’art. 5 del Modello OCSE, con tassazione degli utili in Francia. Dal 2024 la DGFiP integra i dati del MFA e i tracciati “France Connect” per incrociare indirizzi IP aziendali e volumi d’affari; la consulenza preventiva è ormai imprescindibile.
Il nostro studio offre pareri di ruling presso la Direzione des Grandes Entreprises, così da ottenere un pronunciamento anticipato che mette al riparo da contestazioni retroattive sino a tre anni.
6. Privacy, cyber-security e segreto aziendale
Il trasferimento quotidiano di dati fra server francesi e dispositivi ubicati in Italia rientra nello spazio UE e, di regola, non implica clausole tipo supplementari. Restano però obbligatorie:
analisi DPIA se il telelavoro comporta trattamenti su larga scala di categorie particolari di dati;
policy BYOD con cifratura hardware certificata ANSSI;
inserimento di clausole di non concorrenza adattate alla legge francese (durata max 2 anni + indennità minima 30 % del salario).
7. Checklist operativa per lavoratori italiani residenti in Francia
Verificare la residenza fiscale anno per anno (tessuto familiare, dimora abituale).
Richiedere il certificato A1 all’Urssaf se il datore ha sede francese; in mancanza, sollecitare accordo con l’INPS.
Conservare un calendario giornaliero delle attività svolte in Italia, firmato digitalmente.
Dichiarare in Francia tutti i redditi, indicando quelli tassati in Italia nella sezione 2047.
Aggiornare la carta mutuelle e la copertura sanitaria integrativa per telelavoro oltre frontiera.
8. Come possiamo assistervi in Francia
Il nostro studio, riconosciuto presso l’Ordine degli Avvocati di Lione, è specializzato nell’intersezione fra diritto del lavoro, fiscalità internazionale e diritto societario francese. Per i clienti di nazionalità italiana offriamo:
redazione di contratti di telelavoro bilingue pienamente conformi al Code du travail;
pratiche A1 (Urssaf / INPS) e gestione dei rinnovi triennali;
consulenza fiscale continuativa, con calcolo delle quote-giorno e compilazione dichiarazioni 2042/2047;
pareri preventivi sul rischio di stabile organizzazione e rulings presso DGFiP;
rappresentanza davanti a ispezioni Urssaf, DREETS e tribunali francesi.
Ci distinguiamo perché operiamo fisicamente in Francia: conosciamo prassi locali, interlocutori amministrativi e tempi reali degli uffici, elementi decisivi quando servono risposte rapide per non bloccare le attività aziendali.
Il telelavoro transfrontaliero, lungi dall’essere un territorio “senza frontiere”, comporta un mosaico di regole che toccano previdenza, fisco, diritto del lavoro, privacy e perfino la nozione di stabile organizzazione. Per i lavoratori e le imprese italiane stabilite in Francia il vantaggio competitivo offerto dal MFA va bilanciato con una governance rigorosa di obblighi formali, pena sanzioni e doppie imposizioni. Grazie alla nostra presenza radicata in Francia e alla doppia competenza giuridica, possiamo trasformare questi ostacoli in opportunità, assicurando una conformità completa e una pianificazione fiscale ottimizzata.
Per una valutazione personalizzata o per avviare subito la pratica A1, contattateci: entro 24 ore riceverete un piano d’azione dettagliato. https://www.rous-avocat.fr/it/contact




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