Come acquistare una casa in Francia ?
- Rodolphe Rous
- 9 apr
- Tempo di lettura: 24 min

1. Panoramica del mercato immobiliare francese
L’idea di acquistare una casa in Francia attira ogni anno numerosi cittadini italiani: chi per ragioni di lavoro o di studio, chi per puro piacere (magari desiderando una seconda casa in Costa Azzurra o in Provenza), chi per finalità di investimento. Il mercato immobiliare francese è storicamente considerato un ambito solido e ricco di offerte variegate: dalle grandi città come Parigi, Lione o Marsiglia, a centri più piccoli e pittoreschi, fino alle località balneari o montane. A ciò si aggiunge la particolarità dei territori d’oltremare (i cosiddetti DROM/COM, o più comunemente DOM-TOM), che possono offrire opportunità aggiuntive, ma anche regole differenti.
Eppure, dietro a un acquisto apparentemente “semplice” si cela un sistema giuridico complesso, molto diverso da quello italiano, in cui la figura del notaio, il regime di tassazione e gli obblighi di diagnosi dell’immobile sono centrali. Il tutto è disciplinato da una vasta rete normativa, che va dal Code civil (Codice civile francese) ai testi speciali come il Code de la construction et de l’habitation, il Code de l’urbanisme e il Code général des impôts, senza dimenticare la cosiddetta Loi Hoguet del 1970 per gli agenti immobiliari e varie disposizioni in materia di contratti preliminari.
In questa guida cercheremo di offrire un quadro completo – per quanto possibile – sulle principali tappe che un cittadino italiano deve affrontare quando decide di comprare una casa in Francia. Analizzeremo i passaggi contrattuali, le figure professionali coinvolte, i costi e gli oneri fiscali, i rischi da evitare e le peculiarità di determinati territori. L’obiettivo è fornire un testo che sia sia giuridicamente fondato, sia di lettura chiara e accessibile, affinché l’acquirente italiano possa orientarsi con maggiore sicurezza e serenità.
2. Normativa di base e fonti del diritto francese
2.1. Codice civile (Code civil) e regole sulla vendita
Il Code civil francese, emanato sotto Napoleone nel 1804 e costantemente aggiornato, costituisce la “spina dorsale” del diritto privato in Francia. Gli articoli 1582 e seguenti disciplinano gli aspetti essenziali della vendita (vente) di beni, compresi gli immobili.
È qui che si trovano, ad esempio:
La definizione di vendita come contratto bilaterale con obbligazione di consegna, da parte del venditore, e obbligo di pagamento del prezzo, da parte dell’acquirente.
I principi relativi ai vizi del consenso, alle garanzie dovute dal venditore (tra cui la garanzia per vizi occulti, nota come garantie des vices cachés).
Le regole generali sull’effetto traslativo, per cui la proprietà si trasferisce al momento del consenso, salvo disposizioni diverse della legge o accordi tra le parti.
2.2. Code de la construction et de l’habitation
Per chi acquista un immobile in Francia, è fondamentale conoscere gli articoli del Code de la construction et de l’habitation che disciplinano:
Gli obblighi di diagnosi (art. L271-4 e seguenti), come il DPE (diagnostic de performance énergétique), il diagnostic amiante, plomb, termite, gas, impianto elettrico, ecc.
Le norme che regolano la sicurezza degli edifici, l’isolamento termico, la conformità degli impianti idraulici ed elettrici.
Il diritto di recesso dell’acquirente (art. L271-1), esercitabile entro dieci giorni dalla sottoscrizione di determinati contratti preliminari (compromis de vente o promesse de vente).
2.3. Code de l’urbanisme
Il Codice dell’urbanistica (Code de l’urbanisme) stabilisce invece le regole riguardanti:
I piani locali di urbanistica (Plan local d’urbanisme, abbreviato in PLU) e le relative limitazioni o divieti di costruzione o ristrutturazione.
I documenti e i permessi necessari per interventi edilizi (Permis de construire o Déclaration préalable).
Gli eventuali vincoli paesaggistici o storico-artistici (zone classificate, aree protette, secteurs sauvegardés), che limitano la possibilità di modificare l’aspetto esteriore di un immobile.
2.4. Code général des impôts
Il Code général des impôts (CGI) contiene le norme fiscali e tributarie, tra cui:
Le aliquote e i criteri di calcolo per l’imposta di registro (droits de mutation à titre onéreux).
Le regole sulla plus-value immobiliare (artt. 150 U e seguenti), cioè sull’eventuale guadagno realizzato al momento della rivendita.
Le disposizioni concernenti l’IVA applicabile agli immobili nuovi (immobilier neuf), nonché le riduzioni possibili in caso di acquisto in determinati contesti (edilizia sociale, zone di particolare rilievo economico, ecc.).
Le imposte annuali taxe foncière e taxe d’habitation.
2.5. Leggi specifiche: Loi Hoguet e Décrets correlati
La Loi n° 70-9 du 2 janvier 1970, detta Loi Hoguet, e il Décret n° 72-678 du 20 juillet 1972 disciplinano in modo molto dettagliato la professione di agente immobiliare (agent immobilier) in Francia. Si tratta della normativa base che:
Stabilisce i requisiti per ottenere la carte professionnelle.
Regolamenta gli obblighi assicurativi (garanzia finanziaria, responsabilità civile).
Definisce i limiti e le modalità con cui l’agente immobiliare può incassare caparre o acconti.
Tutela i clienti, imponendo obblighi di trasparenza, pubblicità delle tariffe, ecc.
3. Il ruolo dell’agente immobiliare (Agent immobilier)
3.1. Figura professionale e mandato
Come anticipato, in Francia l’agente immobiliare è disciplinato dalla Loi Hoguet. Egli agisce sulla base di un mandato conferitogli dal venditore (mandat de vente) o dal locatore (mandat de location), ma può assistere anche l’acquirente, ad esempio nella ricerca di un immobile, dietro specifico incarico (mandat de recherche). Ciò che conta è la presenza di un contratto di mandato regolarmente sottoscritto, in cui siano indicati:
La natura dell’incarico (vendita o acquisto, locazione, gestione, ecc.).
Il compenso (commission) e a carico di chi ricade (venditore, acquirente, ripartizione equa).
La durata dell’incarico e le modalità di cessazione.
3.2. Costi di mediazione e responsabilità
Le commissioni dell’agente immobiliare in Francia non sono fissate dalla legge, ma risultano generalmente comprese tra il 3% e il 7% del prezzo di vendita, a seconda della zona, del tipo di immobile e del valore complessivo. L’annuncio immobiliare deve specificare chiaramente se il prezzo indicato è FAI (Frais d’Agence Inclus) o meno.
Dal punto di vista giuridico, l’agente immobiliare ha specifici obblighi di:
Veridicità delle informazioni fornite all’acquirente (art. 1112-1 e seguenti del Code civil in tema di dovere di informazione precontrattuale).
Verifica della regolarità dei documenti relativi all’immobile.
Consiglio e trasparenza: deve comunicare eventuali criticità note (ad es. se l’immobile presenta problemi strutturali conosciuti o se esistono ipoteche).
In caso di negligenza o dichiarazioni fuorvianti, l’agente può essere chiamato a risponderne civilmente e, nelle ipotesi più gravi, anche penalmente.
3.3. Alternative alla ricerca con agenzia
Alcuni acquirenti preferiscono evitare i costi di agenzia e rivolgersi direttamente ai portali immobiliari online (entre particuliers), cercando venditori privati. Questa pratica è consentita, ma comporta maggiori rischi, poiché l’acquirente non dispone del supporto professionale nella verifica della documentazione. È comunque possibile affidarsi a un notaio ancor prima del compromis de vente, per svolgere i dovuti controlli preliminari.
4. Ricerca dell’immobile e aspetti preliminari
4.1. Definizione del budget e analisi delle zone
La Francia è un Paese con grandi differenze di mercato immobiliare:
Parigi e Île-de-France: prezzi elevati, domanda stabile, scarsa disponibilità di spazi.
Grandi città (Lione, Marsiglia, Bordeaux, Tolosa, Nizza): forte dinamismo, prezzi medi in crescita, soprattutto nelle zone centrali.
Piccoli centri e zone rurali: prezzi più accessibili, ma occorre valutare le prospettive di rivendita.
Zone turistiche (Provenza, Costa Azzurra, Alpi, Costa Atlantica): mercati più volatili, ma alto potenziale di locazione stagionale.
DOM-TOM: dinamiche particolari, con vincoli e agevolazioni fiscali.
Prima di tutto, conviene definire un budget complessivo che includa non soltanto il prezzo di acquisto, ma anche:
Tasse e imposte di registro (7-8% per l’usato, IVA per il nuovo, ecc.).
Compenso notarile (onoraires de notaire) e possibili imposte aggiuntive.
Commissioni d’agenzia se si acquista tramite un agente (frais d’agence).
Eventuali costi di ristrutturazione o adeguamento normativo (in particolare nei casali o negli immobili datati).
4.2. Visite e documentazione iniziale
Quando si visita un immobile in Francia, è buona prassi chiedere fin da subito la documentazione preliminare, tra cui:
Fiche descriptive dell’immobile (descrizione dettagliata).
Copia dei diagnostici immobiliari se già disponibili (almeno quelli essenziali come DPE, amiante, plomb, termite).
Informazioni sullo stato del condominio (se appartamento) e sulle spese annue.
Eventuali certificazioni per impianti elettrici e gas.
Se l’immobile si trova in una zona rurale, è importante informarsi presso il Comune o la Mairie sulle regole urbanistiche, specialmente se si prevede di effettuare modifiche strutturali (ampliamenti, costruzioni di piscine, ecc.).
5. Verifiche preliminari di carattere legale e tecnico
5.1. Indagini ipotecarie e catastali
In Francia, la pubblicità immobiliare è gestita dagli Services de la publicité foncière (ex conservatori delle ipoteche). Prima di siglare qualsivoglia contratto preliminare, è essenziale:
Verificare l’inesistenza di gravami sull’immobile (ipoteche, privilegi, servitù non dichiarate).
Controllare i dati catastali, che devono corrispondere con la realtà (ubicazione, superficie, eventuali particelle di terreno).
Questa fase viene di norma svolta dal notaio incaricato di redigere l’atto definitivo, ma l’acquirente può richiedere un estratto del cadastre e un documento di sintesi degli oneri ipotecari per propria sicurezza.
5.2. Urbanistica e conformità edilizia
Soprattutto se si acquista una casa indipendente o un immobile in zone sottoposte a vincoli ambientali, si devono esaminare:
Le eventuali autorizzazioni edilizie pregresse (Permis de construire, Déclarations préalables).
Il rispetto delle distanze legali dai confini, delle altezze massime, delle facciate imposte dal PLU.
La conformità urbanistica: spesso, difformità strutturali possono determinare problemi di responsabilità per il venditore, e potenzialmente rendere l’immobile più difficile da rivendere in futuro.
5.3. Verifica delle parti comuni (se appartamento)
Se l’acquisto riguarda un alloggio in condominio (copropriété), conviene verificare:
Lo stato delle parti comuni (tetto, facciate, ascensore, impianti).
L’ammontare del fondo di riserva (caisse) e delle spese condominiali.
Eventuali lavori straordinari già deliberati dall’assemblea, i cui costi potrebbero ricadere sul nuovo proprietario se non diversamente pattuito.
Il regolamento di coproprietà (règlement de copropriété), documento vincolante che stabilisce diritti e obblighi di ciascun condomino e l’uso delle aree comuni.
6. Il “Compromis de vente” (contratto preliminare bilaterale)
6.1. Definizione e struttura
Il Compromis de vente è la forma di precontratto più diffusa in Francia. Ha natura bilaterale: venditore e acquirente si impegnano reciprocamente a concludere la vendita alle condizioni stabilite. Solitamente, viene redatto dall’agente immobiliare o dal notaio. Contiene:
Dati delle parti e descrizione dettagliata dell’immobile.
Prezzo e modalità di pagamento.
Condizioni sospensive (ad esempio, concessione del mutuo bancario, assenza di servitù nascoste, esercizio o meno del diritto di prelazione da parte di enti pubblici, ecc.).
Termine entro il quale si procederà all’atto definitivo (in genere, 2-3 mesi).
Clausole relative ai diagnostici e alla loro presa visione da parte dell’acquirente.
6.2. Acconto e caparra
All’atto della firma del compromis, l’acquirente versa solitamente un acconto (chiamato dépôt de garantie), che varia tra il 5% e il 10% del prezzo di vendita. Tale somma:
Viene di norma depositata su un conto vincolato presso il notaio o l’agenzia, non può essere liberamente usata dal venditore.
Sarà detratta dal prezzo finale, se la vendita va a buon fine.
Viene restituita all’acquirente se la vendita non può compiersi per cause coperte da una condizione sospensiva (ad es., mutuo rifiutato dalla banca).
Diventa penale contrattuale (perdita dell’acconto) se l’acquirente recede senza giustificato motivo oltre il termine legale di ripensamento o se viola le condizioni pattuite.
6.3. Diritto di recesso di 10 giorni
Il Codice della costruzione e dell’abitazione (art. L271-1) prevede un diritto di recesso unilaterale di dieci giorni a favore dell’acquirente di un immobile a uso abitativo. Durante questi dieci giorni, l’acquirente può ritirarsi senza penali, recuperando integralmente l’acconto. Il termine decorre dalla notifica del contratto preliminare (che spesso avviene via lettera raccomandata con ricevuta di ritorno o lettera raccomandata elettronica).
7. La “Promesse de vente” (opzione unilaterale)
7.1. Differenze rispetto al Compromis
Un’altra modalità contrattuale diffusa è la Promesse unilaterale de vente: il venditore si impegna a vendere il bene a condizioni fisse, mentre l’acquirente ha un diritto di opzione di accettare o rifiutare la stipula definitiva entro un certo termine. Le differenze principali rispetto al compromis sono:
Il venditore è già vincolato, l’acquirente invece non è obbligato ad acquistare.
L’acquirente versa una indennità di immobilizzazione (in genere 10% del prezzo), che perde se alla scadenza non esercita l’opzione.
Se l’acquirente esercita l’opzione, si passa all’atto definitivo; se non la esercita, il venditore resta libero di vendere ad altri dopo la scadenza.
7.2. Aspetti pratici e tutele
La promesse unilaterale è utilizzata soprattutto quando l’acquirente desidera qualche mese di “tempo” per valutare l’acquisto (ad esempio, per cercare un mutuo alle migliori condizioni) senza impegnarsi irrevocabilmente fin dall’inizio. Tuttavia, richiede il pagamento immediato di un’indennità che potrebbe essere persa. Anche in questo caso si applica il diritto di recesso di 10 giorni previsto dalla legge (art. L271-1 CCH).
8. Il ruolo fondamentale del Notaio (Notaire)
8.1. Natura giuridica e funzioni
In Francia, il notaio (notaire) è un pubblico ufficiale, nominato dal Ministero della Giustizia, che gode di competenza esclusiva per la stesura e l’autenticazione degli atti di compravendita immobiliare (actes authentiques). Oltre a ciò:
Verifica la continuità dei diritti di proprietà e la presenza di eventuali ipoteche.
Registra e pubblica l’atto presso i registri fondiari, garantendo l’opponibilità ai terzi.
Preleva e versa allo Stato le imposte di registro e le altre tasse collegate alla transazione.
Consiglia le parti su aspetti legali e fiscali, garantendo l’imparzialità.
8.2. Scelta del notaio e costi
È frequente che il venditore nomini il proprio notaio. Tuttavia, l’acquirente ha il diritto di designare un secondo notaio, senza significativi aggravi di costo. Anzi, quando sono presenti due notai, essi si dividono l’onorario, svolgendo funzioni complementari. Gli onorari notarili in Francia (corrispettivo del lavoro del notaio) sono regolamentati per legge secondo scaglioni sul valore dell’immobile, a cui si aggiungono tasse e contributi vari.
Nel complesso, i frais de notaire (che comprendono onorari + tasse di registro) si aggirano attorno al 7-8% del prezzo di vendita per un immobile “vecchio” (ancien). Nel caso di un immobile nuovo (neuf) soggetto a IVA, gli onorari notarili sono tendenzialmente inferiori, ma occorre pagare l’IVA al 20% (o 5,5% in certi casi di edilizia sociale).
9. Diagnostici obbligatori (Diagnostics immobiliers)
9.1. Elenco dei principali diagnostici
In Francia, il venditore è obbligato a fornire all’acquirente una serie di certificazioni e diagnostici riuniti in un Dossier de diagnostic technique (DDT), spesso allegato al compromis de vente. I principali sono:
DPE (Diagnostic de performance énergétique) – obbligatorio per valutare la classe energetica dell’immobile.
Amiante – se l’edificio è stato costruito prima del 1997.
Plomb – se l’edificio è anteriore al 1949.
Termite – in zone a rischio d’infestazione, secondo le ordinanze prefettizie.
Gaz e installazione elettrica – se gli impianti hanno più di 15 anni.
État des risques et pollutions (ex ERNMT) – elenco dei rischi naturali (alluvioni, sismi, frane), tecnologici o legati all’inquinamento.
Métrage loi Carrez – per gli appartamenti in coproprietà, indicazione della superficie calpestabile precisa.
9.2. Responsabilità e conseguenze della mancanza
Se uno di questi diagnostici manca o è scaduto, l’acquirente può:
Chiedere al venditore di fornirlo prima della firma dell’atto.
Pretendere una riduzione di prezzo se, in seguito, emergono difetti o costi di bonifica non dichiarati.
Far valere la responsabilità del venditore in caso di vizi occulti legati, ad esempio, all’amianto o alla presenza di piombo non rilevata.
È importante notare che il DPE è obbligatorio già al momento di pubblicare l’annuncio di vendita, affinché l’acquirente conosca il livello di efficienza energetica dell’immobile.
10. Dal contratto preliminare all’atto definitivo: tempi e procedure
10.1. Controlli del notaio
Dopo la firma del compromis de vente o della promesse de vente, il notaio avvia i controlli:
Verifica dei registri ipotecari e catastali.
Richiesta di eventuali “certificati di urbanismo” (se necessari).
Controllo dell’avvenuta esecuzione delle formalità di diagnosi.
Notifica ai Comuni o agli enti pubblici di un’eventuale priorità di acquisto (droit de préemption urbain), se vigente in quella zona.
Questo iter dura tipicamente dai 2 ai 3 mesi. Nel frattempo, l’acquirente deve completare la pratica di mutuo con la banca, se necessario.
10.2. Convocazione per l’atto definitivo
Una volta pronti tutti i documenti, il notaio convoca venditore e acquirente per la firma dell’atto autentico di vendita (acte de vente). In questa sede:
Si verifica l’identità delle parti e la conformità dei documenti.
L’acquirente salda il prezzo (eventualmente tramite il mutuo bancario).
Si pagano i frais de notaire (onorari notarili + tasse di registro).
Viene consegnato all’acquirente l’immobile (o le chiavi, se è libero).
Il notaio autentica l’atto, che verrà poi trascritto nei registri immobiliari.
Subito dopo la firma, la proprietà è effettivamente trasferita all’acquirente, sebbene la pubblicazione presso gli organi competenti possa avvenire con qualche settimana di ritardo.
11. Costi e imposte principali per l’acquirente
11.1. Struttura dei costi
Nel momento in cui si decide il budget per l’acquisto di una casa in Francia, occorre tenere presente le seguenti voci:
Prezzo di vendita (sul quale sarà calcolata l’imposta di registro o l’IVA).
Frais de notaire (che comprendono gli onorari del notaio, le imposte di registro e vari diritti accessori).
Commissioni d’agenzia (se previste dal mandato di ricerca o se a carico dell’acquirente).
Eventuali costi aggiuntivi per la traduzione di documenti, se necessari, o per l’assistenza di un interprete giurato, se non si padroneggia la lingua francese.
11.2. Il calcolo dell’imposta di registro (droits de mutation)
Nei casi più frequenti di acquisto di immobili anciens, si applica un’aliquota globale che oscilla intorno al 7-8% del prezzo di vendita. Quota che si suddivide tra il dipartimento, il comune e lo Stato. A titolo esemplificativo:
Imposta dipartimentale: circa 4,5%
Tassa comunale: 1,2%
Tassa statale: 2,37% sull’imposta dipartimentale (non sul prezzo totale, ma è un calcolo che incide comunque).
Le percentuali possono variare leggermente a seconda dei dipartimenti (alcuni applicano il 3,8% invece del 4,5%), ma il totale resta in media intorno al 7-8%.
11.3. Caso degli immobili nuovi (neuf)
Se si acquista un immobile nuovo (costruito da meno di 5 anni, mai abitato e venduto per la prima volta dal costruttore), si applica in genere l’IVA al 20%. In tali situazioni, i frais de notaire sono ridotti (intorno al 2-3% del prezzo), perché le imposte di registro risultano molto più basse. Tuttavia, va aggiunto il peso dell’IVA. Esistono, in alcuni casi, aliquote ridotte (5,5% o 10%) se l’immobile rientra in programmi di edilizia sociale e se l’acquirente soddisfa determinati requisiti di reddito.
12. Le tasse annuali sulla proprietà: Taxe foncière e Taxe d’habitation
12.1. Taxe foncière
La taxe foncière è l’equivalente francese di una tassa patrimoniale sugli immobili (un po’ come l’IMU in Italia). È a carico del proprietario e si calcola sulla base di una rendita catastale (valeur locative cadastrale), che viene rivalutata periodicamente. L’ammontare varia da Comune a Comune, in base alle aliquote locali. Per gli immobili locati, il proprietario può dedurre la taxe foncière dai propri redditi di locazione, a determinate condizioni.
12.2. Taxe d’habitation
In passato, la taxe d’habitation era dovuta dall’occupante dell’immobile (proprietario o inquilino), sempre calcolata sulla base della valeur locative. Tuttavia, dal 2018 il governo francese ha iniziato a ridurla o sopprimerla per la maggior parte dei contribuenti, anche se permane in alcuni casi (ad esempio, per le seconde case e per i contribuenti con redditi elevati). È consigliabile informarsi presso il Comune (o la Direzione Generale delle Finanze Pubbliche) per capire se e quanto si dovrà pagare.
13. Plusvalenze sulla rivendita (Impôt sur la plus-value)
13.1. Regole generali
Qualora, dopo qualche anno dall’acquisto, si decida di rivendere l’immobile a un prezzo superiore a quello di acquisto, si realizza una plusvalenza. In Francia, la plus-value immobilière è tassata (art. 150 U Code général des impôts) al 19% (imposta “di base”) + 17,2% di “prélèvements sociaux” (contributi sociali), per un totale effettivo di 36,2%. Tuttavia, esistono diverse attenuazioni:
Esenzione totale per la résidence principale, cioè l’abitazione principale del venditore.
Esenzione progressiva in base agli anni di detenzione dell’immobile: dopo 22 anni si è esenti dall’imposta del 19%, e dopo 30 anni si è esenti pure dai prelievi sociali.
Possibilità di dedurre alcune spese (lavori di ristrutturazione documentati, commissione d’agenzia, onorari notarili, ecc.).
13.2. Applicazioni e strategie
Per chi acquista per investimento, è essenziale valutare l’orizzonte temporale e le possibilità di ridurre la plusvalenza imponibile con lavori di miglioramento. Se si pensa di rivendere a breve termine, la tassazione è più gravosa rispetto a una tenuta a lungo termine. Inoltre, la distinzione tra résidence principale e résidence secondaire è cruciale: se un immobile è effettivamente adibito ad abitazione principale (comprovato da bollette, dichiarazione dei redditi, ecc.), la plusvalenza può risultare esente.
14. Mutui, finanziamenti e assicurazioni
14.1. Mutui bancari per non residenti
Molte banche francesi offrono mutui anche a stranieri non residenti in Francia. È però richiesto di dimostrare un livello di reddito sufficiente e stabile. Spesso si deve depositare una percentuale di anticipo (apport personnel) più elevata rispetto a un residente francese (il 20% o 30% del prezzo d’acquisto). Vengono valutati:
La situazione lavorativa (contratto a tempo indeterminato, redditi da lavoro autonomo con bilanci stabili).
La storia creditizia e la solvibilità.
Eventuali garanzie ipotecarie o fideiussioni.
14.2. Assicurazione sul prestito (Assurance emprunteur)
In Francia è quasi sempre richiesta una assurance emprunteur: una polizza a copertura di decesso, invalidità o perdita di lavoro, per garantire alla banca il rimborso del mutuo in caso di eventi gravi. Dal 2010 esiste la Loi Lagarde che garantisce la libertà di scelta dell’assicuratore: la banca non può imporre la propria polizza se l’acquirente ne trova un’altra con equivalenti garanzie.
14.3. Tassi di interesse e tipologie di mutuo
Il mercato francese offre mutui a tasso fisso (prêt à taux fixe) e tasso variabile (taux révisable), con durate che arrivano fino a 25 o 30 anni. Attenzione anche alla formula “in fine” (amortissement différé), usata talvolta per investimenti locativi. Prima di firmare un compromis de vente, conviene ottenere una promessa di mutuo o almeno un accord de principe dalla banca, onde evitare di perdere l’acconto se la banca poi rifiuta il prestito.
15. Acquisto in coproprietà (Copropriété)
15.1. Il regolamento di coproprietà
Gli edifici condominiali in Francia sono soggetti a un regolamento (règlement de copropriété) registrato, che stabilisce:
La ripartizione delle spese in funzione dei millesimi (o quoteparts).
Le regole di gestione e uso delle parti comuni (ascensore, scale, cortile, ecc.).
Gli organi condominiali (assemblea, consiglio sindacale, sindaco/gestore).
Prima di acquistare, il venditore o il Syndic de copropriété deve fornire all’acquirente un Documento di informazione (pré-état daté) con dati su spese, lavori straordinari, eventuali debiti del proprietario verso il condominio. Dal 2015, esiste l’obbligo di creare un fondo lavori (fonds travaux) per le ristrutturazioni future, alimentato da un contributo annuo dei condomini.
15.2. Spese condominiali e obblighi dell’acquirente
Le spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria sono approvate in assemblea (assemblée générale). È fondamentale controllare se ci sono già dei lavori deliberati non ancora eseguiti: a volte, il contratto preliminare può stabilire se detti lavori restano a carico del venditore o dell’acquirente. In assenza di una clausola contraria, vige la regola generale: chi è proprietario al momento in cui si esige il pagamento, deve pagare.
16. Urbanistica e pianificazione (Permessi e vincoli)
16.1. Strumenti principali di pianificazione
Ogni Comune francese adotta un Plan Local d’Urbanisme (PLU) che suddivide il territorio in zone:
U (urbane),
AU (aree di espansione urbana),
A (agricole),
N (naturali, protette).
Il PLU stabilisce i criteri di edificabilità, le distanze dai confini, le altezze massime, i colori delle facciate, l’obbligo di piantumazione, ecc. Se un Comune non ha un PLU, potrebbe avere una Carta comunale o può valersi delle regole generali nazionali di urbanistica (Règlement National d’Urbanisme).
16.2. Permis de construire e Déclaration préalable
Se si intende realizzare nuove costruzioni o ristrutturazioni che modificano la volumetria esistente, è necessario un Permis de construire (permesso di costruire). Interventi minori (apertura di finestre, piccoli ampliamenti sotto i 20 o 40 mq, a seconda delle zone) possono richiedere solo una Déclaration préalable. Attenzione:
Effettuare lavori senza permesso porta a sanzioni amministrative e penali, oltre al rischio di dover demolire la parte abusiva.
Al momento della futura rivendita, difformità edilizie possono emergere, bloccando o rallentando la transazione.
16.3. Zone classificate e monumenti storici
In Francia vi sono numerose aree soggette a vincolo (monumenti storici, siti protetti). Se l’immobile è vicino a un Monumento historique, bisogna chiedere un nulla osta speciale a seconda del raggio di protezione (generalmente 500 metri). È consigliabile consultare la Mairie o l’Architecte des Bâtiments de France (ABF) prima di avviare progetti di ristrutturazione.
17. L’importanza delle ristrutturazioni e dei lavori di miglioramento
17.1. Opportunità e incentivi
Il governo francese ha varato negli ultimi decenni vari programmi di incentivi per il miglioramento energetico degli edifici (MaPrimeRénov’, Eco-prêt à taux zéro, ecc.). In taluni casi, anche un non residente potrebbe accedervi se è proprietario in Francia, rispettando determinate condizioni (ad es. affittare l’immobile come prima casa a inquilini con determinati requisiti di reddito).
17.2. Distinzione tra lavori strutturali e lavori di finitura
Se i lavori sono strutturali, occorre quasi sempre un titolo edilizio (Permis de construire, Déclaration préalable). Se si tratta invece di mere finiture interne (tinteggiatura, sostituzione di sanitari, posa di pavimenti) non servono permessi, a meno che l’immobile sia in un’area soggetta a vincoli speciali. In tutti i casi, conviene conservare le fatture per eventuali agevolazioni fiscali o per dimostrare i lavori effettuati in caso di futura rivendita.
18. Garanzie, assicurazioni e protezione dell’acquirente
18.1. Garanzia per vizi occulti (vices cachés)
Il venditore è tenuto a una garanzia legale per vizi occulti, disciplinata dal Code civil (art. 1641 e segg.): se l’acquirente scopre difetti gravi, preesistenti all’atto, che rendono l’immobile inidoneo all’uso o ne diminuiscono il valore, può agire contro il venditore per l’annullamento della vendita o per una riduzione del prezzo. Tuttavia, la presenza del fascicolo diagnostici riduce le possibilità di invocare tale garanzia per questioni di amianto, piombo, termiti, poiché l’acquirente ne era informato.
18.2. Assicurazioni obbligatorie e complementari
Assurance habitation (responsabilità civile e danni all’immobile): obbligatoria per l’inquilino, altamente consigliata per il proprietario.
Assurance décennale (garanzia decennale dei costruttori): se si tratta di un immobile costruito o ristrutturato di recente, l’impresa deve aver sottoscritto una polizza che copre i gravi difetti strutturali per 10 anni.
Assurance dommage-ouvrage: il committente (proprietario che fa realizzare lavori strutturali) deve stipulare questa polizza per garantire la riparazione rapida dei difetti coperti dalla garanzia decennale.
19. Clausole contrattuali a tutela del consumatore
19.1. Obblighi di informazione e trasparenza
Il diritto francese, in particolare negli articoli da 1112-1 a 1112-2 del Code civil, impone un dovere di informazione tra le parti, soprattutto se una delle parti è un consumatore. Il venditore, l’agente immobiliare o il costruttore professionale devono mettere l’acquirente a conoscenza di tutte le circostanze rilevanti. L’omissione dolosa può condurre alla nullità del contratto o al risarcimento danni per vizio del consenso.
19.2. Nullità per clausole abusive
In base al Code de la consommation, è possibile contestare determinate clausole abusive in contratti predisposti unilateralmente (ad esempio, contratti di acquisto da un promotore immobiliare). Se la clausola genera uno squilibrio significativo a danno del consumatore, il giudice può dichiararla nulla. Ciò avviene meno di frequente nelle transazioni tra privati, ma è comunque un aspetto da tenere presente se si acquista da un’agenzia costruttrice/immobiliare con contratti standard.
20. DOM-TOM (DROM-COM): acquistare casa nei territori d’oltremare
20.1. Cosa sono i DOM-TOM
I territori d’oltremare della Francia (oggi DROM-COM – Départements et Régions d’Outre-Mer e Collectivités d’Outre-Mer) includono la Guadalupa, la Martinica, la Guyana Francese, la Réunion, Mayotte, la Polinesia francese, la Nuova Caledonia e altre isole e arcipelaghi. Anche se parte del territorio francese, possono vigere regimi speciali in materia di fiscalità,
urbanistica e proprietà.
20.2. Regimi fiscali specifici
Per favorire lo sviluppo di queste regioni, la Francia applica regimi fiscali agevolati: ad esempio, riduzioni sull’imposta di registro, crediti d’imposta per investimenti locativi, o IVA ridotta in alcuni settori. Va tuttavia studiata la normativa specifica di ogni territorio, perché vi sono differenze tra i “dipartimenti” (Guadalupa, Martinica, ecc.) e le “collettività” (Polinesia, Saint-Pierre-et-Miquelon, Wallis e Futuna), dove la fiscalità può essere autonoma.
20.3. Vincoli urbanistici e ambientali
Molti di questi territori sono ecologicamente sensibili (barriere coralline, foreste tropicali, parchi naturali). Pertanto, le leggi locali possono limitare le costruzioni lungo le coste o in aree protette. È comune la presenza di zone rosse soggette a rischi di inondazioni o frane.
Prima di acquistare, è essenziale farsi assistere da un professionista locale (notaio, agente, avvocato specializzato) che conosca le normative.
21. Esempi pratici di transazioni e tempistiche
21.1. Caso 1: Acquisto di un appartamento a Parigi
Ricerca tramite un’agenzia (o portale) specializzata in immobili a Parigi.
Budget: 500.000 € + 7,5% di imposte e onorari notarili + 3-5% di commissione d’agenzia (se a carico acquirente).
Firme: si firma un compromis de vente, si versa un acconto del 5-10%. Entro 10 giorni, possibilità di recesso.
Mutuo: l’acquirente italiano ottiene un accord de principe da una banca francese.
Atto definitivo: dopo circa 2-3 mesi, il notaio convoca le parti, incassa il saldo e trasferisce la proprietà.
21.2. Caso 2: Acquisto di una villetta in Provenza come seconda casa
Verifica della presenza di vincoli paesaggistici (zona protetta, colore delle facciate, ecc.).
Diagnostici: controllare attentamente termiti, amianto se la casa è datata.
Costi: prezzo 300.000 €, imposta di registro ~8% = 24.000 €, onorari notarili inclusi in quel totale, spese d’agenzia se previste.
Tasse annuali: taxe foncière e taxe d’habitation (se non esentata), possibili maggiorazioni come seconda casa.
21.3. Caso 3: Investimento locativo nei DOM-TOM
Guadagno da locazione: alcuni programmi di defiscalizzazione offrono riduzione imposte o credito d’imposta per un tot di anni.
Controllo delle regole urbanistiche e ambientali molto rigorose.
Gestione a distanza: può essere utile affidarsi a un gestore locativo o a un’agenzia specializzata.
22. Diritto di recesso e responsabilità precontrattuale
22.1. Recesso di 10 giorni
Abbiamo già citato il diritto di recesso (10 giorni) per l’acquirente, previsto dall’art. L271-1 del Code de la construction et de l’habitation. Questo diritto è irrinunciabile e dev’essere indicato in modo ben visibile nel contratto preliminare. Se il venditore o l’agente immobiliare omettono l’informazione, il termine di recesso non inizia a decorrere.
22.2. Responsabilità precontrattuale
In caso di mancata conclusione del contratto per fatto imputabile a una parte (ad esempio, una parte che nasconde dati fondamentali, oppure si ritira senza ragione fuori dal periodo di recesso), la parte danneggiata può chiedere un risarcimento del danno precontrattuale (art. 1112 e seguenti del Code civil). Tuttavia, in Francia, come in Italia, la soglia per provare la responsabilità precontrattuale è piuttosto elevata e richiede la prova di un comportamento colpevole (mala fede, reticenza dolosa, ecc.).
23. Contenziosi: gestione delle liti e giurisdizioni
23.1. Tribunali competenti
Le controversie relative alla compravendita immobiliare rientrano, di regola, nella competenza dei Tribunaux Judiciaires del luogo in cui si trova l’immobile o del luogo di residenza del convenuto. In caso di questioni condominiali, la competenza resta comunque del Tribunale Civile. Per controversie inferiori a 10.000 €, è competente la juridiction de proximité (o sezioni specifiche dei tribunali).
23.2. Metodi di risoluzione alternativa delle liti
La Francia incoraggia le soluzioni amichevoli, come la mediazione o la conciliazione, specialmente nelle liti condominiali o di vicinato. Alcuni contratti, specie quelli con operatori professionali, prevedono clausole di mediazione obbligatoria prima di ricorrere al giudice.
Affidarsi a un avvocato francese o a un avvocato italiano specializzato in diritto francese può semplificare la difesa dei propri diritti.
24. Frodi e truffe immobiliari: come difendersi
24.1. Tipologie di truffa
Finti annunci: proposte di vendita a prezzi stracciati senza possibilità di visita, chiedendo caparre anticipate su conti all’estero.
Identità false: venditori che non sono i reali proprietari e usano documenti contraffatti.
Diffusione di diagnostici falsi: per nascondere gravi problemi (amianto, infestazioni, impianti fuori norma).
24.2. Precauzioni
Mai inviare denaro su conti esteri non riconducibili a un’agenzia o a un notaio.
Verificare la carte professionnelle dell’agente immobiliare.
Controllare che i diagnostici siano redatti da professionisti abilitati, con un numero di certificazione valido.
Coinvolgere sempre un notaio (anche prima del compromesso, se necessario).
Se si sospetta una frode, rivolgersi alle autorità francesi competenti (DGCCRF, Gendarmerie) o a un avvocato.
25. Suggerimenti operativi per l’acquirente italiano
Ricerca professionale: Appoggiarsi a un agente immobiliare abilitato o a un notaio locale può evitare brutte sorprese.
Documentarsi sulla zona: Verificare le dinamiche del mercato locale, le infrastrutture, i servizi (trasporti, ospedali, scuole).
Verifiche urbanistiche: Se si pianificano ristrutturazioni, capire fin dall’inizio i vincoli e i permessi necessari.
Fare i conti con la fiscalità: Calcolare correttamente l’incidenza dei costi notarili, dell’imposta di registro e di eventuali tasse annuali.
Prestare attenzione ai diagnostici: Leggere accuratamente i rapporti tecnici per capire eventuali spese future.
Scegliere il mutuo con cura: confrontare diverse banche e approfittare della possibilità di un’assicurazione esterna.
Considerare la rivendita: Se la prospettiva è rivendere a breve, prestare particolare attenzione al regime della plusvalenza.
26. Profili di diritto internazionale privato
26.1. Legge applicabile al contratto di vendita
Sebbene l’acquirente sia italiano, la vendita di un immobile sito in Francia ricade sotto la legge francese (principio lex rei sitae). Pertanto, i contratti, gli atti notarili e le formalità di pubblicità sono retti dal diritto francese. Se insorge una lite, i tribunali competenti saranno in genere quelli francesi, salvo clausole di deroga (spesso non ammesse o comunque limitate in materia di immobili).
26.2. Riconoscimento e validità in Italia
L’atto notarile francese è pienamente valido in Italia, ma per la sua eventuale trascrizione o annotazione nei registri italiani (se servisse per motivi di successione o altre ragioni), occorre una traduzione giurata e l’eventuale Apostille per attestare l’autenticità. Tuttavia, di norma non è necessaria alcuna formalità ulteriore per la semplice titolarità dell’immobile in Francia.
27. Esenzioni, agevolazioni e particolari regimi di acquisto
27.1. Regime di residenza principale
Se si trasferisce la propria residenza in Francia, è possibile usufruire di alcuni vantaggi, ad esempio:
Esenzione totale della plusvalenza se l’immobile venduto è la résidence principale al momento della cessione.
Eventuali agevolazioni sulle tasse locali, a seconda delle politiche comunali.
27.2. Programmi di defiscalizzazione (es. Pinel, Duflot, Girardin)
Lo Stato francese promuove periodicamente regimi fiscali agevolati per investitori che acquistano immobili da destinare a locazione a canoni calmierati (es. Loi Pinel). Nei DOM-TOM, si applicano anche la Loi Girardin e altri meccanismi di riduzione delle imposte. Sono regimi però complessi, che richiedono il rispetto di requisiti specifici (tempi di locazione, massimale di affitto, tipologia di locatari). È sempre consigliabile una consulenza fiscale specializzata.
28. Valutazioni strategiche e prospettive di mercato
28.1. Trend dei prezzi
Negli ultimi anni, il mercato immobiliare francese ha mostrato stabilità e talvolta crescita dei prezzi nelle grandi città e nelle zone turistiche. Alcune aree rurali o interne hanno sofferto di spopolamento e offrono prezzi molto bassi, ma anche prospettive di rivendita incerte. Chi acquista per investimento deve valutare attentamente la redditività locativa (soprattutto a Parigi, la legge limita l’aumento degli affitti).
28.2. Diversificazione patrimoniale
Per un cittadino italiano con disponibilità finanziaria, comprare un immobile in Francia può costituire una forma di diversificazione del patrimonio, in un Paese politicamente stabile e con un forte Stato di diritto. Tuttavia, è bene tener conto di:
Rischi di cambio (se si utilizzano fondi in valuta diversa dall’euro).
Costi ricorrenti (tasse, manutenzione).
Procedure più lente in caso di ristrutturazioni importanti.
29. Consigli operativi conclusivi
Farsi assistere: Mai rinunciare al ruolo del notaio; se necessario, coinvolgere anche un avvocato specializzato.
Leggere bene ogni documento: Il compromis de vente, i diagnostici, il regolamento di condominio e le clausole di condizioni sospensive.
Gestire i tempi: Tenere presente che trascorrono in media 2-3 mesi tra preliminare e atto definitivo.
Ponderare la plusvalenza: Se lo scopo è rivendere a breve, valutare la tassazione elevata.
Approfondire i DOM-TOM: Regole fiscali e urbanistiche possono cambiare radicalmente da un territorio all’altro.
Mantenere una comunicazione chiara con la banca (se si accende un mutuo) per evitare ritardi che possono portare alla perdita dell’acconto.
Non trascurare la lingua: Se non si padroneggia il francese, farsi assistere da un interprete o richiedere versioni bilingue dei documenti, soprattutto per atti notarili.
30. Conclusioni
Acquistare una casa in Francia può rivelarsi un’operazione proficua e piacevole, sia per l’alta qualità di vita offerta dal Paese, sia per le opportunità di investimento e la solidità del mercato immobiliare. L’iter giuridico, però, è articolato e richiede di conoscere adeguatamente le specificità della legislazione francese. Dalla fase di ricerca (affidandosi a un agente o cercando annunci tra privati), passando per i contratti preliminari (compromis o promesse), fino alla stipula dell’atto definitivo davanti a un notaio, ogni passaggio è regolamentato in modo piuttosto rigoroso. Gli obblighi di diagnosi, la fiscalità (imposta di registro, tasse annuali, plusvalenze) e le regole urbanistiche sono aspetti centrali da non sottovalutare.
La presenza di un diritto di recesso di dieci giorni a favore dell’acquirente, l’importanza delle condizioni sospensive (come la concessione del mutuo) e il ruolo fondamentale del notaio rappresentano garanzie di sicurezza contrattuale, ma anche elementi che distinguono in modo netto la procedura francese da quella italiana. Nel caso dei DOM-TOM, si aggiunge un ulteriore livello di complessità legato ai regimi speciali e alle restrizioni ambientali.
In definitiva, chiunque desideri comprare casa in Francia dovrebbe:
Informarsi in maniera dettagliata sulla normativa di riferimento (Code civil, Code de la construction et de l’habitation, Code de l’urbanisme, Code général des impôts, ecc.).
Affidarsi a professionisti competenti (notaio, agente, consulente fiscale).
Verificare tutti i documenti tecnici e diagnostici con cura, assicurandosi che l’immobile sia conforme sotto il profilo urbanistico e della sicurezza.
Considerare le implicazioni fiscali a medio e lungo termine, specie se si tratta di una seconda casa o di un investimento locativo.
Pianificare i costi con precisione, tenendo conto di imposte di registro, tasse annuali, commissioni d’agenzia, spese notarili, eventuali lavori di ristrutturazione e oneri condominiali.
Agendo con prudenza e trasparenza, si potranno evitare le principali insidie e godere appieno dei vantaggi di possedere un immobile in un Paese ricco di storia, cultura e paesaggi meravigliosi come la Francia.
Riferimenti normativi essenziali (Francia)
Code civil (artt. 1582 e segg. per la vendita; artt. 1112 e segg. su responsabilità precontrattuale e obblighi di informazione).
Code de la construction et de l’habitation (art. L271-1 per il diritto di recesso; art. L271-4 per i diagnostici obbligatori).
Code de l’urbanisme (disciplina dei PLU, Permis de construire, Déclarations préalables).
Code général des impôts (artt. 150 U e segg. per la plusvalenza; disposizioni su diritti di mutazione e IVA).
Loi n° 70-9 du 2 janvier 1970 (Loi Hoguet) e Décret n° 72-678 du 20 juillet 1972 (professione di agente immobiliare).
Loi Lagarde del 2010 (libertà di scelta dell’assicurazione sul mutuo).
Disposizioni speciali per i DOM-TOM (DROM/COM), consultabili nei rispettivi testi di legge locali e nel Code général des impôts (sezioni dedicate).
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