top of page

Responsabilità penale degli amministratori in Francia: come tutelare se stessi e la propria impresa


Guidare una società in Francia è spesso percepito come un percorso entusiasmante: accesso a un mercato di oltre sessanta milioni di consumatori, un ecosistema di start-up in rapida crescita e un contesto normativo che, almeno sulla carta, offre strumenti sofisticati per la governance d’impresa. Tuttavia, il rovescio della medaglia è un sistema di responsabilità penale dei dirigenti – amministratori, gérants, presidenti di conseil d’administration, direttori generali – fra i più severi in Europa. Perché questo tema riguarda da vicino anche imprenditori e professionisti italiani?


La risposta è semplice.


Molte imprese italiane aprono filiali o joint-venture oltralpe senza conoscere a fondo le peculiarità del diritto penale societario francese, importando consuetudini di gestione che, seppur lecite in Italia, diventano rischiose oltreconfine.L’obiettivo di questo articolo – volutamente discorsivo, non accademico – è fornire un quadro operativo: quali sono i reati più ricorrenti? Quali le sanzioni? Come organizzare una difesa preventiva efficace? E, soprattutto, quali passi compiere ai primi segnali di indagine? Il tutto in un linguaggio accessibile, senza rinunciare alla precisione giuridica.



1. Il fondamento normativo: tra Code pénal e Code de commerce


La responsabilità penale degli amministratori in Francia poggia su due testi principali. Il primo è il Code pénal, che contiene le disposizioni generali in materia di reato, colpevolezza, pene accessorie e prescrizione. Il secondo è il Code de commerce, che dedica interi capitoli alla repressione di specifiche violazioni compiute nell’ambito della gestione societaria. Gli articoli L.241-1 e seguenti (per le SARL) e L.242-6 e seguenti (per le SA e le SAS) individuano fattispecie come l’abus de biens sociaux, la falsità nei bilanci e l’ostacolo ai controlli del revisore.


A differenza di altri ordinamenti, il legislatore francese insiste su un principio di personalità della responsabilità: viene punita la persona fisica che ha materialmente o moralmente partecipato al reato, anche quando il comando proveniva dall’organo collegiale. La delega di poteri – concetto familiare agli amministratori italiani – può attenuare il rischio, ma solo se soddisfa precisi requisiti: deve essere scritta, esplicita, conferita a soggetto dotato di competenza e mezzi adeguati e accompagnata da un controllo effettivo.



2. Le fattispecie emblematiche: dall’abus de biens sociaux alla banqueroute


2.1 Abus de biens ou du crédit de la société

L’abus de biens sociaux è forse il reato più iconico del diritto penale d’impresa francese.

Scatta quando l’amministratore utilizza beni, crediti o poteri della società in modo contrario agli interessi sociali per un vantaggio personale o di terzi. È punito con cinque anni di reclusione e 375 000 € di ammenda. Nella prassi giudiziaria rientrano, ad esempio, spese personali mascherate da costi di rappresentanza, prestiti infruttiferi a società collegate senza adeguate garanzie o bonus sproporzionati deliberati in conflitto di interessi.L’elemento soggettivo richiesto è il dolo: occorre la coscienza di operare contro l’interesse societario. Un mero errore di gestione, se non accompagnato da intenzionalità fraudolenta, non integra il delitto, pur potendo generare responsabilità civile.


2.2 Falsità nei bilanci e informativa finanziaria

La presentazione di bilanci non veritieri costituisce reato autonomo. È sufficiente la consapevole alterazione dell’informazione, che compromette il diritto dei soci e dei terzi a conoscere la reale situazione patrimoniale; non è necessario un danno effettivo.


2.3 Banqueroute: la bancarotta fraudolenta “alla francese”

Quando la società entra in procedura di redressement o liquidation judiciaire, l’amministratore rischia l’imputazione per banqueroute se ha sottratto o dissimulato attivo, incrementato artificiosamente il passivo, tenuto contabilità fittizia o proseguito un’attività manifestamente in perdita con grave pregiudizio ai creditori. La pena arriva a cinque anni di reclusione e 75 000 € di ammenda, più l’interdizione di gestione fino a quindici anni.



3. Le sanzioni accessorie e l’impatto reputazionale


Alle condanne detentive e pecuniarie si sommano conseguenze spesso più temute dagli imprenditori: la pubblicazione della sentenza sui giornali, la confisca dei beni impiegati nel reato e, soprattutto, l’interdizione dall’esercizio di incarichi direttivi. Sotto il profilo reputazionale, i media francesi danno ampio risalto ai casi di criminalità economica: un articolo su Les Échos o Le Monde può far vacillare la fiducia di banche e investitori prima ancora del giudizio definitivo.



4. Prevenzione: come blindare il sistema di governance


4.1 Delega di poteri “alla francese”

La delega deve circoscrivere con precisione l’ambito decisionale, prevedere l’obbligo di report periodici e autorizzare il delegante a revocare immediatamente i poteri in caso di abuso. Una clausola-ombrello del tipo «tutti i poteri necessari a…» non basta.


4.2 Programma di compliance penal-societaria

Un efficace programma comprende un codice etico bilingue, procedure di doppia firma per le spese rilevanti, formazione annuale in italiano sui reati d’impresa, un canale di whistleblowing conforme alla loi Sapin II e audit contabili trimestrali su transazioni intra-gruppo.


4.3 Coperture assicurative D&O

La polizza Directors & Officers copre, di regola, onorari di difesa e danni patrimoniali, ma esclude i casi di dolo accertato; vale la pena negoziare estensioni che includano le spese preliminari di indagine e i costi di comunicazione di crisi.



Cosa fare al primo segnale d’indagine?


Ricevere una convocazione della police judiciaire o subire una perquisizione non equivale a colpevolezza, ma richiede lucidità:

  • Allertare immediatamente un penalista francofono: il diritto di farsi assistere scatta sin dalla garde à vue.

  • Non occultare documenti: si rischia di integrare la banqueroute e aggravare la posizione.

  • Richiedere l’inventario del materiale sequestrato e far annotare subito eventuali osservazioni.

  • Coordinare la comunicazione interna: evitare dichiarazioni spontanee dei dipendenti.

  • Attivare la copertura D&O entro i termini contrattuali (24-72 ore).


Per molti reati puniti sino a cinque anni, è percorribile la CRPC (comparution sur reconnaissance préalable de culpabilité), un “patteggiamento” che evita il dibattimento pubblico e consente pene ridotte, ma richiede attenta valutazione strategica.



Un caso pratico


Marco, 48 anni, amministratore di una PMI bresciana, costituisce nel 2022 una SAS a Lione. Usa la carta aziendale francese per spese promozionali legate a un progetto personale che abbandona poco dopo. Nel 2024 l’Amministrazione finanziaria individua uscite anomale per 70 000 €: si apre un’inchiesta per abus de biens sociaux. Marco non attiva subito consulenti né polizza D&O; tenta di giustificare le spese retrodatando fatture.Risultato: condanna a 10 mesi di reclusione con sospensione, 50 000 € di ammenda e 3 anni di interdizione; la sentenza su due quotidiani locali provoca il ritiro di una linea di credito da 300 000 € e blocca l’espansione prevista. Il caso dimostra che, spesso, l’errore fatale non è l’illecito originario, ma la gestione improvvisata della crisi.



7. Conclusione: un messaggio agli imprenditori italiani


Fare impresa in Francia significa giocare in un campionato regolato da norme sofisticate e da un’autorità giudiziaria che considera il dirigente un garante della probità economica. Le condanne per reati societari non sono un’eccezione statistica: solo nel 2023 il parquet national financier ha aperto oltre 400 dossier per abus de biens sociaux e banqueroute. La buona notizia è che il rischio è gestibile, a patto di:

  1. Investire in governance e compliance più che in difese tardive.

  2. Conoscere il perimetro della propria responsabilità, evitando il “così si fa in Italia”.

  3. Reagire ai primi segnali di crisi con rapidità, trasparenza e competenza professionale.


Chi amministra una società non deve convivere con il timore costante di una condanna, ma non può ignorare che ogni decisione lascia tracce contabili e digitali: quelle stesse tracce che un procuratore, un giorno, potrebbe leggere in controluce. Organizzare oggi la prevenzione significa dormire sonni più tranquilli domani e, soprattutto, salvaguardare il valore costruito con fatica sul mercato francese.


Se hai domande specifiche o desideri un audit sulla tua struttura di governance, il nostro studio è a disposizione per una prima consultazione riservata in lingua italiana o francese : https://www.rous-avocat.fr/contact

Comments


bottom of page