La sicurezza negli stadi durante le partite di calcio è una questione di grande importanza, soprattutto quando si tratta di definire chi può essere considerato un "tifoso" di un club. La recente decisione del Consiglio di Stato francese ha chiarito alcuni aspetti cruciali relativi alla responsabilità dei club per i comportamenti dei loro sostenitori durante le partite.
Fatti
Durante i sedicesimi di finale della Coppa di Francia femminile, disputati il 12 gennaio 2020 a Pau tra l'associazione sportiva Mazères Uzos Rontignon (ASMUR) e il Paris Saint-Germain (PSG), sono stati accesi degli oggetti pirotecnici. A seguito di questo incidente, la commissione federale di disciplina della Fédération Française de Football (FFF) ha inflitto una multa di 14.000 euro al PSG, ridotta poi a 7.000 euro in appello.
Decisione del Consiglio di stato
Il Consiglio di Stato ha ribadito che, anche in assenza di un collegamento contrattuale tra gli individui coinvolti negli incidenti e il club, queste persone possono comunque essere considerate "tifosi" se il loro comportamento, l'abbigliamento o i segni distintivi dimostrano un chiaro sostegno al club. Il Consiglio ha quindi annullato la decisione della corte d'appello amministrativa, che aveva escluso la qualifica di "tifosi" per le persone coinvolte, basandosi solo sull'assenza di un legame formale con il PSG.
Conclusione
Questa sentenza sottolinea l'importanza per i club di assumersi la responsabilità della condotta dei loro tifosi, anche in situazioni in cui non vi è un legame diretto o formale tra il club e i sostenitori. La definizione di "tifoso" non si limita quindi ai soli individui con un legame contrattuale con il club, ma si estende a chiunque dimostri, attraverso comportamenti o segni visibili, il proprio supporto alla squadra.
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