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Rodolphe Rous

Il trattamento fiscale dei redditi da investimento in Francia: cosa devono sapere gli investitori italiani ?




La Francia rappresenta una destinazione di investimento strategica per gli investitori italiani, grazie alla sua posizione nel cuore dell'Europa e a un quadro fiscale che, se compreso a fondo, può offrire diverse opportunità. Tuttavia, le regole fiscali applicabili ai redditi da investimento possono essere complesse, ed è essenziale conoscere le disposizioni rilevanti per evitare la doppia imposizione e ottimizzare il carico fiscale. In questo articolo, esploriamo il trattamento fiscale dei principali redditi da investimento in Francia e come il nostro studio legale può supportare gli investitori italiani nel pianificare al meglio le loro posizioni.


1. Redditi immobiliari e plusvalenze da cessione di immobili


Gli investimenti immobiliari in Francia generano spesso redditi locativi o plusvalenze in caso di vendita, e questi redditi sono soggetti a tassazione in base alle normative del Code général des impôts (CGI).

  • Redditi da locazione: Gli affitti percepiti da immobili situati in Francia sono tassati nel Paese, indipendentemente dalla residenza fiscale del proprietario. L'aliquota minima per i non residenti è del 20%, come stabilito dall’articolo 197 A del CGI. È possibile applicare alcune deduzioni specifiche, come le spese di manutenzione e le tasse immobiliari, per ridurre la base imponibile.

  • Plusvalenze immobiliari: La cessione di un immobile in Francia da parte di un investitore italiano è soggetta a un’imposta del 19% sulla plusvalenza, con un contributo sociale aggiuntivo del 7,5%. Tuttavia, esenzioni progressive si applicano per le proprietà detenute per un lungo periodo (a partire dal sesto anno), fino a una completa esenzione dopo trent'anni di possesso (articolo 244 bis A del CGI).


2. Dividendi e interessi da investimenti finanziari


La tassazione dei redditi finanziari, come dividendi e interessi, è regolata dal CGI e può essere influenzata dalla Convenzione fiscale tra Italia e Francia.

  • Dividendi: I dividendi distribuiti da una società francese a un residente italiano sono soggetti a una ritenuta alla fonte del 12,8% (articolo 187 del CGI). Tuttavia, la Convenzione fiscale tra Italia e Francia riduce questa aliquota al 15% per evitare la doppia imposizione (articolo 10 della Convenzione fiscale del 5 ottobre 1989).

  • Interessi: Gli interessi percepiti in Francia da un residente italiano sono generalmente soggetti a una ritenuta alla fonte del 12,8%. La Convenzione fiscale può ridurre o eliminare questa imposizione, permettendo al beneficiario italiano di ottimizzare il proprio reddito finanziario.


3. Contributi sociali sui redditi immobiliari per gli investitori italiani


Dopo alcune modifiche legislative, anche gli investitori italiani devono versare contributi sociali sui redditi immobiliari. Tuttavia, grazie alla sentenza De Ruyter (CGUE, 26 febbraio 2015), i residenti UE sono soggetti a un contributo ridotto del 7,5% invece del 17,2% previsto per i residenti francesi. Questa agevolazione permette agli investitori italiani di beneficiare di un carico fiscale ridotto sui redditi da locazione in Francia.


4. Convenzione fiscale tra Italia e Francia per evitare la doppia imposizione


La Convenzione fiscale bilaterale tra Francia e Italia è uno strumento essenziale per evitare la doppia imposizione sui redditi transfrontalieri. Questa convenzione stabilisce le regole per determinare la residenza fiscale e assicura che i redditi non siano tassati due volte, sia in Italia che in Francia.

  • Articolo 6: I redditi immobiliari sono tassabili nel Paese in cui si trova l’immobile.

  • Articolo 13: Le plusvalenze immobiliari sono imponibili nel Paese di localizzazione dell'immobile.

  • Articolo 10: I dividendi possono essere tassati sia in Francia sia in Italia, con la ritenuta alla fonte francese limitata al 15%.


5. Pianificazione fiscale e ottimizzazione degli investimenti


Per ottimizzare il trattamento fiscale dei redditi da investimento, è consigliabile pianificare accuratamente le proprie strategie di investimento in Francia.

  • Strutturare gli investimenti: La scelta tra investire come persona fisica o tramite una società può influenzare significativamente la pressione fiscale. Ad esempio, investire tramite una società immobiliare francese (SCI) può offrire vantaggi fiscali e semplificare la gestione delle imposte sulle plusvalenze.

  • Pianificazione successoria: La pianificazione successoria è cruciale per gli investitori con immobili in Francia. Attraverso strumenti come il trust o la donazione, è possibile ridurre la pressione fiscale per i beneficiari italiani, evitando eventuali imposte di successione elevate.


6. Come il nostro studio legale può supportare gli investitori italiani


Il nostro studio, specializzato in diritto fiscale internazionale, offre un supporto completo agli investitori italiani per gestire al meglio le loro attività in Francia, tra cui:

  • Consulenza fiscale su misura: Forniamo assistenza per ottimizzare la struttura fiscale degli investimenti immobiliari e finanziari, garantendo il rispetto delle normative francesi.

  • Applicazione della Convenzione fiscale: Assicuriamo che i nostri clienti beneficino delle disposizioni della Convenzione fiscale tra Italia e Francia, riducendo la doppia imposizione.

  • Pianificazione successoria: Offriamo consulenza sulla pianificazione patrimoniale e successoria per proteggere il patrimonio degli investitori italiani e assicurare un trasferimento ottimizzato ai loro eredi.


Conclusione


Investire in Francia può offrire vantaggi interessanti, ma è fondamentale conoscere il regime fiscale applicabile per evitare sorprese. Grazie alla nostra esperienza in diritto fiscale internazionale, siamo in grado di assistere gli investitori italiani nel pianificare strategie fiscali efficaci e conformi alle normative francesi. Per una consulenza specifica o per maggiori informazioni, non esitate a contattarci.

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